Arash Hejazi’s Interview with the Italian Magazine Io Dona: I can’t live in silence, Neda’s eyes hunt me

“Non posso vivere nel silenzio, gli occhi di Neda mi perseguitano”

Dal suo rifugio a Londra parla ilmedico che cercò di salvare la studentessa-simbolo della rivolta iraniana. E che trovò il coraggio graziea Paolo Coelho

di Emanuela Zuccalà, Io Dona, 20 May 2011

UNA RAGAZZA A TERRA, il volto percorso da rivoli di sangue scuro. Due uomini tentanodi rianimarla. Uno urla: “Resta con me!”. Le grida della folla crescono tragiche e confuse. Era il 20 giugno 2009: a Teheran milioni di persone manifestavano contro i brogli elettorali, che avevano portato alla vittoria del presidente Mahmud Ahmadinejad sull’avversario riformista Mir-Hossein Mousavi. Neda Soltani, 26 anni, studentessa di Filosofia freddata da un miliziano, diventava il simbolo dei giovani iraniani affamati di libertà. La sua morte in diretta, ripresa da un telefonino, si diffondeva per il globo attraverso YouTube: un documento eccezionale, che rivelava senza filtri la brutalità del regime iraniano. A metterlo online era stato lo stesso uomo in camicia bianca che nel video cerca di salvare Neda. E che adesso siede di fronte a me in un appartamento di Londra.

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